Marco Mengoni ha vinto la 73ª edizione del Festival di Sanremo con il brano Due vite. Risultato ampiamente previsto. Non era invece prevista la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’Ariston in balconata con la figlia Laura. La prima volta di un Capo di Stato italiano alla kermesse canora più nazional-popolare del nostro Paese. L’occasione è stata il 75° compleanno della Costituzione, festeggiato con l’Inno di Mameli, meglio conosciuto come Il canto degli italiani, eseguito da Gianni Morandi e dal monologo di Roberto Benigni dedicato alla Carta più bella del mondo. Sull’argomento abbiamo svolto un sondaggio-flash tra gli ospiti dell’Ariston.
- Scusate, ma che effetto vi ha fatto vedere il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Festival di Sanremo? Conoscete la Costituzione italiana?
Marco Mengoni – Dedico la mia vittoria a chi lotta per non restare indietro, a chi offre la propria vita ad aiutare chi soffre e a chi come il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha accettato il secondo mandato per servire la nostra Repubblica nello spirito di servizio previsto dalla Costituzione.
Roberto Benigni – La Costituzione italiana è un’opera d’arte che canta la libertà e la dignità dell’uomo. È un sogno fabbricato da uomini svegli e può accadere soltanto una volta nella storia di un popolo… come cantava Modugno al Festival nel 1958 “penso che un sogno così non ritorni mai più”.
Amadeus – È stato un grande onore avere in sala il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Con la sua presenza ha dimostrato la vicinanza al mondo dello spettacolo e della musica. L’articolo che preferisco della Costituzione? Sono tutti talmente belli che non saprei quale scegliere.
Gianni Morandi – È stato emozionante cantare l’Inno davanti al Presidente della Repubblica. L’articolo della Costituzione che preferisco? Il primo. “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.
λ Fiorello – Ho fatto di tutto per avere il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al dopofestival che si svolgeva qui a Roma. In fondo aveva poca strada da fare. Visto che Amadeus ha già avuto il mandato per il quinto Festival ho un anno di tempo per convincere il Capo dello Stato a venire da me.
Chiara Ferragni – Un selfie dietro le quinte del Teatro Ariston con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e sua figlia Laura alla prima serata è stato il momento più emozionante della mia partecipazione al Festival. Il mio modo social più festeggiare i 75 anni della nostra Costituzione.
Francesca Fagnani – La Costituzione garantisce la nostra professione di giornalisti grazie all’articolo 21 che permette la libertà di espressione. L’articolo che è stato illustrato con intensa partecipazione da Roberto Benigni alla presenza davvero eccezione del nostro Presidente Sergio Mattarella.
Paola Enogu – Mi sento profondamente onorata di rappresentare l’Italia con la maglia azzurra della nazionale di volley. Per questo motivo avrei voluto salutare personalmente il nostro Presidente Mattarella e spiegargli che non penso che l’Italia sia un Paese razzista.
Chiara Francini – Avrei voluto, come attrice, recitare la Costituzione italiani che è la nostra garanzia di libertà davanti al Presidente Sergio Mattarella come ha fatto Gianni Morandi cantando l’Inno di Mameli. Avrei fatto i complimenti alla figlia Laura una vera signora di classe.
Massimo Ranieri – Sono stato insignito del titolo di Grande Ufficiale al merito della Repubblica italiana per avere onorato, come dice la Costituzione, il mio Paese con la mia carriera. Vedere il nostro Presidente Sergio Mattarella all’Ariston mi ha riempito di un profondo senso di orgoglio.
Al Bano – Ho cantato in tutto il mondo e mi sono sempre sentito orgogliosamente italiano. Ho invidiato in modo simpatico e positivo il mio amico Gianni Morandi che ha avuto l’occasione di cantare il nostro Inno nazionale davanti a un grande Presidente come Sergio Mattarella.
Fedez – Cosa vi aspettate dopo le mie performance al Festival? Volete risposte provocatorie o trasgressive sulla Costituzione e sul Presidente della Repubblica Sergio Mattarella? Quando si fa spettacolo tutto diventa giustificabile. Se invece si parla di cose serie si cambiano i toni.
Peppino Di Capri – Ragazzi, sono più vecchio della Costituzione! Ho incontrato una volta Mattarella prima che diventasse Presidente della Repubblica. Una persona seria, forse timida, che trasmette senso di responsabilità. Una garanzia per continuare a essere liberi. E la libertà non va mai data per scontata.
Rocío Muñoz Morales – Mi piace tutto dell’Italia esono molto contenta di fare crescere i miei figli in questo magnifico Paese. Confesso di non conoscere la Costituzione italiana e prometto che mi metto a studiarla con Raoul. Ho una profonda stima del Presidente Mattarella, persona saggia che dà garanzia di libertà.
Alessandro Siani – Sono di “sana costituzione” come si scriveva sui certificati medici. Ed è stato lo spunto per uno sketch sulla nostra Carta. Con quello che succede nel mondo, c’è da ringraziare di avere una Costituzione che garantisca la libertà e un grande Presidente come Mattarella che la difende.
Achille Lauro – Devo confessare che sono stato tentato di dedicare ai 75 anni della nostra Costituzione una canzone nel mio stile, dopo avere dissacrato lo scorso anno il battesimo. Sarebbe stato particolarmente efficace se fossi riuscito a coinvolgere anche il Presidente Mattarella: chissà come avrebbe reagito?
Carla Bruni – Mi sento profondamente italiana e conosco la nostra Costituzione che non ha eguali nel mondo. Ho incontrato più volte il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che stimo molto, sentimento condiviso anche da mio marito Nicolas Sarkozy, che mi ha accompagnata al Festival.
Arisa – Concordo con Roberto Benigni che ha voluto sottolineare l’importanza dell’articolo 21 della Costituzione che garantisce la libertà di parola che riguarda anche noi artisti che possiamo esprimere il nostro pensiero senza temere censure. Il Presidente all’Ariston è stato un grande regalo.
Manuel Agnelli – Non credevo possibile che un Presidente della Repubblica intervenisse al Festival di Sanremo. Grandi complimenti ad Amadeus. È riuscito a trasformare in evento nazional-popolare una celebrazione come i 75 anni della nostra Costituzione che sarebbe rimasta in una forma ufficiale.
Elisa – Che bella sorpresa vedere il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla prima serata del Festival con la figlia Laura! Un modo per sdoganare una manifestazione di canzonette che però è la vetrina della nostra società nei pregi e nei difetti. Bravissimo Amadeus.
Carolina Crescentini – Non chiedetemi gli articoli della Costituzione ma so di essere garantita da una Carta che mi permette di esprimere liberamente il mio pensiero. Di questi tempi non mi sembra poco, anzi. Vedere poi il Presidente Mattarella sussurrare a fior di labbra l’Inno al Festival aveva dell’incredibile.
Paolo Vallesi – Ritornare al Festival dopo tanto tempo in un‘occasione così speciale come i 75 anni della Costituzione mi ha riempito di emozione. Avrei voluto salutare personalmente il Presidente Sergio Mattarella e ringraziarlo per il modo in cui difende il buon nome dell’Italia all’estero.
Alex Britti – Contrariamente a una mia canzone di successo la Costituzione non dura “una sola volta ma tutta una vita”. Ci assicura la libertà di criticare e di esprimerci come vogliamo. Non ci credevo fin quando non l’ho visto entrare con la figlia all’Ariston che avrebbe partecipato Mattarella.
Edoardo Bennato – “La seconda stella a destra”, come canto sempre, non porta all’isola che non c’è ma alla Costituzione che invece esiste e ci garantisce la libertà. La presenza del nostro Presidente Sergio Mattarella conferma finalmente che il Festival, sempre per usare un mio pezzo, “non è solo canzonette”.
Lorella Cuccarini – È la più amata dagli italiani. Non parlo di me, ma della Costituzione che ha festeggiato sul palcoscenico più popolare d’Italia i suoi 75 anni. E non li dimostra per la sua attualità. La presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ne ha sottolineato l’importanza.
Biagio Antonacci – Ho visto gente commuoversi ascoltando l’Inno di Mameli. Se poi a cantarlo è la voce di un mito popolare come Gianni Morandi il cocktail è perfetto per celebrare il compleanno della Costituzione. Standing ovation ad Amadeus che è riuscito a invitare un Presidente schivo come Mattarella.
Eros Ramazzotti – La nostra Costituzione? “Più bella cosa non c’è” per usare un verso di una mia canzone. Ed è vero. La bravura e il mestiere infinito di Roberto Benigni nel recitare alcuni articoli fondamentali sono riusciti a commuovere anche un Presidente molto riservato come Sergio Mattarella.
Michele Zarrillo – La Costituzione è una garanzia di libertà e forse non ce ne rendiamo conto pienamente. La presenza del Presidente Mattarella al Festival ci ha ricordato che dobbiamo avere paura quando la libertà, i diritti civili e umani non vengono difesi, anzi vengono soffocati in modo violento.
Elena Sofia Ricci – Ho approfondito gli articoli della Costituzione per interpretare il commissario di polizia Teresa Battaglia nella miniserie Fiori sopra l’inferno su Raiuno. Grazie al Presidente Mattarella per averne sottolineato l’importanza al Festival. Senza la Costituzione? Che Dio ci aiuti!
Piero Pelù – Sanremo è sempre Sanremo, dove succede di tutto e si vedono i riflessi di quello che accade nel nostro Paese e nel mondo, come la lettera di Zelensky. Succede che per la prima volta un Presidente della Repubblica arrivi all’Ariston a festeggiare il compleanno della Costituzione.
Angelo Duro – Mi hanno accusato di essere stato troppo trasgressivo nel combattere l’omologazione rimanendo in mutande sul palco dell’Ariston e di avere mostrato il dito medio alla platea. Tutto previsto. Non ho fatto riferimenti ironici né alla Costituzione né al Presidente Mattarella. Tutto omologato.
Leo Gassman – Con Terzo cuore, il brano presentato a Sanremo ho voluto denunciare i mali della nostra società. Una protesta perfettamente in linea con lo spirito di difesa dei diritti civili e umani espressi dalla nostra Costituzione garantita da un grande Presidente come Sergio Mattarella.
Francesco Arca – Ho dovuto studiare un po’ di Costituzione per interpretare il Vicequestore di Raiuno Alessandro Scudieri nella fiction ambientata a Napoli Resta con me. Mi ha colpito il fatto che la Carta regoli ogni situazione della nostra vita sotto la guida di un signore d’altri tempi come il Presidente Mattarella.
Pegah – Chi come me arriva da un Paese come l’Iran può apprezzare la garanzia di libertà sancita dalla vostra Costituzione. Ringrazio Amadeus per avermi dato la possibilità di testimoniare il nostro dramma. Ascoltare le parole del Presidente Mattarella è stato un incoraggiamento per continuare a lottare.
Drusilla Foer – Ho capito sul palco dell’Ariston accanto all’attivista iraniana Pegah che può avere un rilievo sociale un ruolo apparentemente superficiale come il mio. Finalizzare una manifestazione canora alla testimonianza della Costituzione è stato importante come la presenza del nostro Presidente.
Nek – Ho sempre considerato la nostra Costituzione, che non conosco in tutti i suoi articoli, come un trattato di profonda sensibilità sociale che sprona a non lasciare indietro nessuno. Averla celebrata al Festival con la presenza del Presidente Mattarella mi ha confermato nelle mie convinzioni.
Francesco Renga – Mi ha sempre emozionato questo palco, l’ho sempre considerato una sorta di tempio laico nazional-popolare. Ho trovato perfetto, al di là di ogni critica qualunquista, vedere nella balconata dell’Ariston il Presidente Sergio Mattarella celebrare i 75 anni della nostra Costituzione.
Gino Paoli – Mi ha fatto immenso piacere sentire le parole di Amadeus rivolte alla Giornata del Ricordo dell’eccidio della foibe carsiche. I miei erano di quelle parti ed è stato un dramma di popolo troppo a lungo ignorato. La presenza del Presidente Mattarella ne ha confermato l’importanza.
Ornella Vanoni – Ho respirato l’aria del teatro impegnato, degli autori politicizzati che guardavano al Festival con una certa supponenza. Quest’anno Sanremo è diventato un appuntamento ufficiale della Repubblica Italiana con il Capo dello Stato a festeggiare i 75 anni della nostra Costituzione.
Luisa Ranieri – Il vice questore di Raiuno Lolita Lobosco non può che essere una rispettosa fan del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e della Costituzione, anche se interpretata con tutta la sua passionale umanità. Come fa, del resto, mio marito, il Commissario Montalbano.
Gianluca Grignani – C’è sempre stato un rapporto conflittuale con le figure di riferimento a partire da mio padre al quale ho dedicato la canzone presentata al Festival. Non mi sono emozionato vedendo il Presidente Mattarella al Festival e lascio agli esperti i commenti sulla Costituzione.
Anna Oxa – Mi sono sentita molto vicina alle critiche di essere incomprensibile che molti rivolgono alla Costituzione come hanno fatto con la mia canzone Sali (il canto dell’anima). Chiederò un appuntamento al Presidente Mattarella per sapere se il mio testo è più difficile della Carta.
Giorgia – Il Presidente al Festival che festeggia la Costituzione ha dato una dignità ufficiale al mondo della musica leggera. Un riconoscimento che pare sia stata la risposta alle congratulazioni di Amadeus per la seconda elezione di Sergio Mattarella con le parole di Mina “sei grande grande grande”.