Dal «centrismo» al Sessantotto
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Dopo il volume 18 aprile 1948. L’«anomalia» italiana (Edizioni Ares, 2007), l’Istituto Storico dell’Insorgenza e per l’Identità Nazionale (Isiin) continua nella sua opera di rivisitazione della storia dell’Italia moderna e contemporanea con questo Dal «centrismo» al Sessantotto, che affronta il ventennio successivo alla svolta del 18 aprile 1948, tanto importante quanto dimenticata, quei vent’anni che precedono e preparano la rivoluzione culturale del Sessantotto.
È il periodo dei governi centristi, della «legge truffa», delle «missioni» popolari dell’Azione Cattolica, del boom economico e della «dolce vita», della «Lambretta» e della Seicento, della comparsa della Tv; ma sono anche gli anni che preparano il Sessantotto con la violenza della «piazza rossa» a Genova, nel luglio 1960, con l’omicidio politico e morale del governo Tambroni e del suo Presidente, con i primi governi di centro-sinistra, con la penetrazione della mentalità laicista nella cultura e nel costume; infine, è il tempo in cui si verifica l’avvenimento più importante nella vita della cristianità del XX secolo, il Concilio ecumenico Vaticano II, con la sua duplice e contrastante interpretazione.
Il volume affronta tutti questi temi e molti altri e permette di cogliere quanto radicale sia stato lo scontro culturale nel periodo ’48/’68 e quanto profonda sia stata la scristianizzazione della vita pubblica del nostro Paese.
Quando il Sessantotto esploderà, per comprenderne le origini e la portata, sarà necessario tornare indietro nel tempo, e soffermarsi a riflettere su questo ventennio della storia italiana.