«Bruno, dal colorito olivastro, dagli occhi neri e ardenti». Così la sorella ritrae Emanuel Carnevali, il «poeta maledetto» dell’immigrazione italiana negli Stati Uniti. Nasce a Firenze il 4 dicembre 1897. Adelphi lo ha proposto all’attenzione dei lettori italiani nel 1978 pubblicando Il primo dio, una raccolta di scritti narrativi, poetici e critici. Da quel momento i suoi lettori non sono mancati. Oggi, a ottant’anni dalla sua morte, Daniele Gigli propone in Finché Dio ci vede (Edizioni Ares), una nuova antologia dei suoi versi editi, insieme a diversi inediti recentemente emersi dagli archivi e pubblicati in America dalla piccola editrice Sublunary Editions in due volumi di Collected Works.

La sua vita è tutta nel romanzo autobiografico The First God, volume di febbrile intensità, intrisa di amarezze, ribellioni, sogni, sentimenti e immaginazioni. I ricordi dell’infanzia e del trasferimento dalla Toscana a Biella, nella mente di Carnevali si mescolano ai ricordi della vista del mare tra le gallerie che il treno attraversava, «il mare pulsante, il mare di Ulisse e di Herman Melville, un mare scherzoso di tante piccole onde, e gli spruzzi che ci sputava in faccia, tutto nello spettacolo del mare, nel grande spettacolo del mare, volubile mare che cambia vestito tante volte. Il mare di quel borghese di Conrad, e il mio proprio mare, fabbricato dalla mia immaginazione e dalla sua presenza».

Sul numero 358 di Robinson, in edicola il 15 ottobre 2023, Antonio Spadaro scrive di Finché Dio ci vede, un’antologia a cura di Daniele Gigli nella quale compaiono versi editi e inediti del grande poeta italiano maledetto, emigrato negli States, Emanuel Carnevali.

Di seguito, tre poesie tratte dalla raccolta.

Finché Dio ci vede

OF ONE HUNDRED LITTLE INSTANTS

Of one hundred little instants

the beauty of a wild little flower
is made. It looked
like a little rag of fog
when I first glanced.

And this domesticated tulip
has spent all of its color
to drap eone gesture with.

È DI CENTO PICCOLI ISTANTI

È di cento piccoli istanti,
che la bellezza di un fiorellino selvaggio
è fatta. Sembrava
un piccolo cencio di nebbia
la prima volta che lo guardai.

E questo tulipano domestico
ha usato tutti i colori
per drappeggiare un gesto.


NOCTURNE

The guillotine windowpanes
are both drawn down,
and a curtain nailed to one pane
covers them both and shuts out
(I lie in my bed)
everything but this:

A square of cold
unearthly clean
blue;
in one of the angles
a tiny eighth of moon
gold and silver…
and no more…

It suffices.

NOTTURNO

Le finestre a ghigliottina
sono abbassate entrambe
e una tenda inchiodata su un’anta
le copre spegnendo
(io steso nel letto)
ogni cosa se non:

uno squadro di freddo,
alieno e pulito –
blu.
In uno degli angoli
un piccolo ottavo di luna
d’oro e d’argento…
e nient’altro…

Mi basta.

SHORTIES

II.

The earthquake has little fingers;
you may observe this
from the falling of tiny bits of plaster.


II.

Il terremoto ha dita piccole;
lo vedi dal cadere
di piccoli pezzi d’intonaco.