Le Edizioni Ares salutano Pippo Corigliano, grande amico e autore della casa editrice, morto inaspettatamente a Roma nella serata dell’8 giugno, mentre riposava nella sua casa. Di sabato nella Festa del Cuore Immacolato di Maria.
Napoletano per nascita (31 maggio 1942), ingegnere per studi, Corigliano abbracciò giovanissimo il cammino vocazionale nell’Opus Dei, dove ha ricoperto per quarant’anni, dal 1970 al 2011, l’incarico di portavoce per l’Italia, evidenziando doti di impareggiabile e appassionato comunicatore di speranza. Una qualità che emerge anche nei post del suo blog, in cui annotava riflessioni e squarci di quotidianità, pervase del suo buonumore, e nei suoi libri – fra i titoli più noti, entrambi per Mondadori, Preferisco il Paradiso e Il cammino di san Josemaría, dedicato al fondatore dell’Opera – dove la sua tensione a proporre a la vita cristiana come unica possibilità di realizzazione e di felicità pienamente umane si coniugava con l’invito instancabile ad affrontare sfide e difficoltà con occhi sempre positivi: solamente rinunciando alle polemiche ci si può impegnare con profitto per un mondo migliore. Con Ares ha pubblicato tre libri: solo pochi giorni fa, in Campidoglio, attorniato da una moltitudine di amici aveva presentato la sua biografia di Alfonso Maria de’ Liguori, da lui definito con arguzia, «il più napoletano dei santi, il più santo dei napoletani» e con cui Pippo condivideva lo spirito ecclettico e la passione per la promozione umana e culturale anche attraverso le arti visive, la musica, il canto.
In precedenza, in due volumi, aveva portato in libreria con noi, le Cartoline dal Paradiso, messaggi in bottiglia che inviava al mondo dal suo blog e, per un lungo periodo, dalle colonne di Tempi. Commentando questi libri lo scrittore Vittorio Messori evidenziava come «Corigliano non aggredisce mai nessuno, in ciascuno si sforza di scorgere il bene che, dice, non manca in alcuno». Fulminante anche il giudizio di un’altra cara amica di Pippo, la giornalista Costanza Miriano: «Pippo non è una persona come tutti gli altri, lui vive con i piedi per terra ma lo sguardo fisso verso il Cielo. D’altra parte lui lo ha detto: come san Filippo Neri, “preferisce il Paradiso”. A me succede di arrabbiarmi se le cose vanno storte, se qualcuno mi fa una prepotenza, se subisco un’ingiustizia. A Pippo no. Lui trova sempre qualcosa di cui gioire in tutto ciò che accade!».