Gli ultimi del Risorgimento
Democratici, garibaldini, mazziniani tra irredentismo, nazionalismo e rivoluzione
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Questo volume ritrae un volto appassionante e quasi sconosciuto dell’Italia: quel paio di generazioni, tra Ottocento e Novecento, affollate di mazziniani, garibaldini, democratici mossi da uno spirito universalistico e da un senso di apostolato per la libertà. Spesso li si è confusi con gli esponenti del nazionalismo o delle proiezioni annessioniste sulle terre ritenute italiane, ma erano qualcosa di diverso: un movimento profondamente rivoluzionario, una sinistra non marxista che poteva dare vita a un sistema politico democratico, patriottico, legalitario e rispettoso delle libertà degli altri popoli. S’ispirava al magistero di Giuseppe Mazzini, alle teorie politiche di Carlo Cattaneo e alla determinazione di Giuseppe Garibaldi.
Un movimento di italiani dell’Impero austro-ungarico, ma anche di ambienti rivoluzionari lombardi, romagnoli, marchigiani, laziali. Una parabola umana segnata da vittorie e sconfitte, sacrifici e lutti che infine approderà nella Fiume di D’Annunzio alla ricerca di una possibile rivoluzione italiana, per poi dividersi e disperdersi nelle svolte politiche del primo dopoguerra.
I superstiti di quel movimento troveranno, in nome del Risorgimento, un nuovo impegno nell’antifascismo fino alla Resistenza. Sono i protagonisti di questa intensa, doverosa e per molti aspetti inedita biografia politica e morale.
Spazzali Roberto
Spazzali Roberto (1956), storico, è membro della Deputazione di storia patria per la Venezia Giulia e direttore responsabile della rivista “Quaderni Giuliani di Storia”. Per Ares ha pubblicato: Pola, città perduta (2022) e Il disonore delle armi (2023).
il Giornale: Rileggere il Risorgimento. Storie di vita, guerra e politica per far rivivere un'epoca
Scarica PDFThis volume portrays an exciting and almost unknown face of Italy: that couple of generations, between the 19th and 20th centuries, full of Mazzinians, Garibaldini, democrats moved by a universalist spirit and a sense of apostolate for freedom. They have often been confused with exponents of nationalism or annexationist projections on lands that were considered Italian, but they were something different: a profoundly revolutionary movement, a non-Marxist left that could give rise to a democratic, patriotic, legalitarian political system that respected the freedoms of other peoples. It was inspired by the magisterium of Giuseppe Mazzini, the political theories of Carlo Cattaneo and the determination of Giuseppe Garibaldi.
A movement of Italians from the Austro-Hungarian Empire, but also from revolutionary circles in Lombardy, Romagna, Marche and Lazio. A human parabola marked by victories and defeats, sacrifices and mourning that finally landed in D’Annunzio’s Fiume in search of a possible Italian revolution, only to split and disperse in the political turning points of the early post-war period.
The survivors of that movement will find, in the name of the Risorgimento, a new commitment in anti-fascism up to the Resistance. They are the protagonists of this intense, dutiful and in many respects unpublished political and moral biography.