Don Ferdinando Rancan
I luoghi, i volti, le stagioni
Nuova edizione aggiornata 2024
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Nel suo viaggio in Terra Santa, san Paolo VI il 5 gennaio 1964 pronunciò queste parole nell’omelia della Santa Messa celebrata nella Basilica dell’Annunciazione a Nazaret: «Qui impariamo il metodo che ci permetterà di conoscere chi è il Cristo. Qui scopriamo il bisogno di osservare il quadro del suo soggiorno in mezzo a noi: cioè i luoghi, i tempi, i costumi, il linguaggio, i sacri riti, tutto insomma ciò di cui Gesù si servì per manifestarsi al mondo». Ho adottato questo metodo per incontrare di nuovo don Ferdinando Rancan, un padre, un amico. Ho intrapreso un viaggio per raggiungere i luoghi in cui era stato, per incontrare le persone che lo hanno conosciuto, per apprendere dalla loro voce le vicende che si erano susseguite negli anni. Pensavo che i luoghi, le case, le strade, le persone, le loro abitudini, la loro parlata… potessero raccontarmi di lui. Volevo che Ferdinando mi dicesse ancora una volta che una vita che si presenta avventurosa – la sua – può trovare il suo significato e il suo valore in ciò che avventuroso non è: nella fedeltà quotidiana al progetto di Dio, nell’amore che vivifica ogni cosa.
Tubini Ermanno
On his trip to the Holy Land, St. Paul VI on January 5, 1964 said these words in the homily of the Holy Mass celebrated in the Basilica of the Annunciation in Nazareth: “Here we learn the method that will enable us to know who Christ is. Here we discover the need to observe the framework of his sojourn among us: that is, the places, the times, the customs, the language, the sacred rites, everything in short that Jesus used to manifest himself to the world.” I adopted this method to meet again with Fr. Ferdinando Rancan, a father, a friend. I embarked on a journey to reach the places where he had been, to meet the people who had known him, to learn from their voices the events that had taken place over the years. I thought the places, the houses, the streets, the people, their habits, their speech… could tell me about him. I wanted Ferdinand to tell me once again that a life that is adventurous – his own – can find its meaning and value in what is not adventurous: in daily fidelity to God’s plan, in the love that vivifies everything.