Gli anni spezzati – Il commissario
Luigi Calabresi Medaglia d'Oro
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«Garibaldi seguì negli anni la vicenda Calabresi con passione civile e rigore di cronista, ne fece una battaglia di principio e di verità storica. Anche grazie a testimonianze come la sua, a Calabresi fu data dal presidente Ciampi, con trentadue anni di ritardo, la medaglia d’oro al valor civile. Un riconoscimento postumo, assai postumo, che si insinuava come una piccola parentesi nel fiume di parole, interventi, pressioni per la grazia a Sofri e Bompressi. Nell’immaginario collettivo del Paese, i martiri erano diventati loro, non Calabresi.
La vicenda Calabresi resta una ferita profonda nella storia civile ma anche culturale del nostro Paese. Non possiamo dimenticare che si mobilitarono contro di lui, in un famigerato manifesto, i quattro quinti della cultura e dell’intellighentia italiana. Ottocento firmatari, l’intero establishment culturale, accademico, editoriale e giornalistico italiano, tuttora in auge, si schierarono contro di lui, lo squalificarono, lo delegittimarono. Non dirò che gettarono le basi per il suo assassinio, ma crearono comunque un clima di ostilità che fu alle origini di quel delitto. Garibaldi ripercorre in modo appassionato e incalzante, attento ai dettagli e alle sfumature, la vicenda Calabresi, preceduta dal caso Pinelli – che Garibaldi tratta col rispetto che merita – e dal caso Valpreda, con rimandi alla vicenda Tortora e al sequestro Sossi, per poi tuffarsi in quel tunnel misterioso delle stragi senza volto e senza mandante che restano come un macigno sulla coscienza civile e nella memoria divisa del nostro Paese».
(Dalla Prefazione di Marcello Veneziani)
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Garibaldi Luciano
Luciano Garibaldi (Roma, 1936) è giornalista professionista dal 1957; dal 1958 al 1968 è stato collaboratore del settimanale Tempo.
Nel 1964 ha pubblicato a puntate, su diversi quotidiani nazionali, una ricostruzione storica dell'attentato a Hitler del 20 luglio 1944, realizzata intervistando i superstiti di quell'evento.
Nel 1968 entra in Cecoslovacchia, primo giornalista italiano, il giorno seguente all’invasione sovietica. Dal 1969 è inviato speciale del settimanale Gente.
Nel 1974 è assunto dal Giornale di Indro Montanelli. Caporedattore centrale di Gente nel 1976, nel 1984 ha ricoperto lo stesso ruolo nel quotidiano La Notte. Dal 1986 al 1994 ha collaborato alla terza pagina di Avvenire; tra il 1992 e il 1995 è stato editorialista de L'Indipendente e poi del Giornale.
Attualmente collabora con le riviste Studi Cattolici, Il Timone e Storia in Rete, oltre a dirigere il periodico «MIX Magazine, la rivista dei Cinque Sensi».
Ha pubblicato numerosi libri dedicati alla storia d'Italia contemporanea, ai personaggi e alle guerre del Novecento. Alcuni suoi libri sono stati tradotti in otto lingue, tra cui il cinese.