I cancelli d’Europa
Quando l'unità non è stata una parola
CODICE: ART497
ISBN: 9788881555130
ANNO: 2010
PAGINE: 176
AREA: Famiglia & educazione
COLLANA: Ares Junior
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Esaurito
Dalle guerre persiane e puniche alla battaglia di Poitiers, dalle rivolte dei Comuni contro Federico II di Svevia alla Battaglia di Lepanto e all’assedio di Vienna del 1683, dalla «caduta degli dei» – sancita dalla prima guerra mondiale – alla fine del totalitarismo simbolizzato con l’abbattimento del Muro di Berlino nel 1989… queste pagine offrono, in stile avvincente ma nel rigore delle fonti, i fatti epocali della Storia dell’Occidente europeo, rivolgendosi a quanti nello studio del passato cercano le radici dell’umanità di oggi; e in particolare ai giovani, che sono assetati di verità, con sguardo a un futuro che sempre si vuole e si può costruire migliore.
«Quante volte, dall’antichità a oggi, Europa, vecchio albero curvo sotto la neve, scossa dal vento d’Occidente, si è raddrizzata ed ha fatto fronte alla minaccia, proveniente dall’esterno o da dentro i suoi stessi confini, respingendola quando tutto sembrava ormai perduto?». Soffermandosi sugli snodi della Storia in cui i popoli d’Europa hanno ciclicamente e puntualmente fatto quadrato a difesa di un orizzonte geografico e valoriale comune, l’Autore dimostra come pur in presenza di un crogiolo in perenne movimento di nazioni e di culture, il Vecchio Continente abbia permeato e mantenuto, attraverso i secoli, un’identità, a volte sfuggevole e latente, ma precisa, che ha permesso, fino a oggi, l’affermarsi di un sentire comune.
Ed ecco allora, come osserva lo storico Alberto Barzanò nella Prefazione, che «i cancelli d’Europa, posti a delimitare simbolicamente un varco che è stato in passato, è al presente e resterà in futuro sempre aperto e predisposto all’accoglienza di tutti gli uomini di buona volontà, stanno a indicare tuttavia, a chi idealmente li varca, che lo spazio a cui danno accesso è uno spazio speciale: uno spazio all’interno del quale la vita è fondata sui principi irrinunciabili del rispetto per la persona umana, per la sua libertà e per la sua dignità, ed è a tal punto a essi indissolubilmente legata che metterli a rischio equivale a mettere a rischio la vita stessa».