Gianfranco Chiti dal 1942 partecipò alla dolorosa campagna di Russia con il grado di tenente, conquistando la medaglia d’argento al valor militare e la stima di tutti i suoi uomini per la sua grande generosità. Dopo la guerra, rimasto nell’esercito, scalò l’intera gerarchia fino al grado di Generale di brigata. Dopo il congedo entrò nel convento dei Cappuccini di Rieti e il 12 settembre 1982 fu ordinato sacerdote dal vescovo Francesco Amadio con il nome di padre Gianfranco Maria da Gignese. Nel 1990 prese a ricostruire l’antico convento di San Crispino da Viterbo a Orvieto, che si trovava in stato di abbandono da molti anni, trasformandolo in un luogo di preghiera. Si spense a Roma, presso l’Ospedale militare del Celio, il 20 novembre 2004. Il vescovo di Orvieto ne ha promosso la causa di beatificazione, tuttora in corso. Questo libro contiene anche la testimonianza del vicepostulatore della causa, padre Flavio Ubodi.
Manca Vincenzo Ruggero
Vincenzo Ruggero Manca (Carmiano, Lecce, 1934) con il grado di Generale di Squadra Aerea è stato al vertice della Direzione Generale del Ministero della Difesa, responsabile dell’acquisizione e manutenzione di tutti i sistemi radar e di telecomunicazioni dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica. Dopo essere stato Comandante Generale delle Scuole dell’Aeronautica Militare, ha assunto il Comando della III Regione Aerea con sede a Bari. Lasciato il servizio attivo per raggiunti limiti d’età nel 1995, è stato eletto Senatore della Repubblica. Per tutta la XIII Legislatura (1996-2001) è Capo Gruppo in Commissione “Difesa” e Vice-Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo e sulle stragi. Oltre a collaborare a varie riviste di settore, è autore di numerose pubblicazioni tra cui si segnalano: L’idea meravigliosa di Francesco Baracca, I Segreti di San Macuto, Il giardino dell’Arciprete, Ustica: assoluzione dovuta, giustizia mancata, Moro, un profeta disarmato, Giustizia e verità – Ustica, trent’anni di immaginario collettivo, Italia – Libia: Stranamore. Sposato, ha tre figli e otto nipoti. Incontrò per la prima volta Gianfranco Chiti nel 1946, all’Istituto Calasanzio di Campi Salentina, in provincia di Lecce, dove lo ebbe come professore di matematica.
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