Io, Moby Dick
Nuova edizione 2024
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“Quello che alla fine siamo
teatro in un teatro
un respiro di fronte ad altri respiri
serenamente seduti sulle nostre sconfitte
sorridenti in fondo, felici
per essere riusciti a sfiorare l’impossibile
l’impossibile
l’essenza stessa della nostra vita”.
Corrado d’Elia
“Io, Moby Dick è la scrittura di un sogno, ma anche un segno di speranza, come sempre lo è la scrittura.
Leggere Io, Moby Dick è un’occasione per un viaggio in noi stessi. Per chiederci cosa sia veramente decisivo nella nostra vita”.
Alessandro Rivali
Io, Moby Dick, a dispetto del titolo, non è una mera riduzione scenica del romanzo di Herman Melville. È molto di più. È una straordinaria metafora utilizzata da Corrado d’Elia per parlare di sé, del proprio percorso artistico, dei propri maestri – reali o ideali che siano – e dei mille e più stimoli creativi che gli giungono dalla narrativa, dalla poesia, dalla musica e, ovviamente, dal teatro.
La storia si apre su un uomo che, seduto sulle proprie sconfitte, prende a raccontare di sé, proponendosi quale emblema di tutti gli eroi consumati dal fuoco del proprio desiderio di impossibile.
D’Elia Corrado
Corrado d’Elia è attore, regista e autore. Nasce a Milano nel 1967 e si diploma presso la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi. Come attore è vincitore di numerosi premi tra cui il Premio Hystrio, il Premio Nazionale Franco Enriquez, il Premio Internazionale Luigi Pirandello, il Premio della Critica Italiana, il Premio Internazionale Franco Cuomo. È fondatore e direttore artistico della Compagnia Corrado d’Elia e di Teatri Possibili. È autore dei libri Io, Moby Dick (Ares 2022), Strade maestre. I maestri del teatro contemporaneo (con Sergio Maifredi, Cue Press Editore 2023), Io, Vincent van Gogh (Skira 2024) e Iliade (Ares 2024).
“What we ultimately are
theater within a theater
a breath in front of other breaths
serenely sitting on our defeats
smiling at the bottom, happy
for having succeeded in touching the impossible
the impossible
the very essence of our life”.
Corrado d’Elia
“I, Moby Dick is the writing of a dream, but also a sign of hope, as writing always is.
Reading I, Moby Dick is an opportunity for a journey into ourselves. To ask ourselves what is really decisive in our lives.”
Alexander Rivali
I, Moby Dick, despite its title, is not a mere stage reduction of Herman Melville’s novel. It is much more than that. It is an extraordinary metaphor used by Corrado d’Elia to talk about himself, his own artistic journey, his masters – whether real or ideal – and the thousand and one creative sparks of inspiration that come to him from fiction, poetry, music and, of course, theater.
The story opens on a man who, sitting on his own defeats, takes to telling about himself, offering himself as an emblem of all heroes consumed by the fire of their own desire for the impossible.