Karen Blixen
Il coraggio, l’amore e l’ironia
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“L’Africa le donò ciò che aveva cercato per tutta la vita: la libertà da sé stessi e da un ambiente moribondo. Si chiedeva: che cosa rimane di me dopo essere stata spogliata dell’immagine consueta e che gli altri mi avevano cucito addosso? Rimane l’essere umano. Un essere umano che incontra altri esseri umani.”
Rossella Pretto
Conosciuta per La mia Africa, il libro più apertamente autobiografico, la scrittrice danese Karen Blixen è stata insuperata autrice di racconti in cui ha sublimato la propria vita irrisolta. Così facendo si è lanciata oltre le sofferenze, oltre l’amore atteso e negato, oltre il corpo che, nella malattia, si affinava per diventare voce. Una voce irresistibile che ha ricamato senza posa sui temi più cari: la sfida al destino, il crepuscolo di una classe aristocratica nel secolo delle guerre mondiali, la nobiltà dell’animo oltre le convenzioni opprimenti, nel tentativo di rispondere alla domanda «chi sono?». Un quesito che Karen ci rimanda, intatto.
Rossella Pretto completa il profilo con un diario di viaggio a Rungstedlund: con sguardo mimetico e onirico ci restituisce la terra natale dell’autrice nel suo incanto.
Pretto Rossella
Libero: Quando Hemingway voleva dare il suo Premio Nobel alla Blixen
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Scarica PDF“Africa gave her what she had sought all her life: freedom from self and a moribund environment. She asked herself: what remains of me after being stripped of the usual image and that others had sewn on me? What remains is the human being. A human being meeting other human beings.”
Rossella Pretto
Best known for Out of Africa, the most overtly autobiographical book, Danish writer Karen Blixen was unsurpassed as an author of short stories in which she sublimated her own unresolved life. In doing so, she launched herself beyond suffering, beyond expected and denied love, beyond the body that, in illness, honed itself to become a voice. A compelling voice that relentlessly embroidered on cherished themes: the defiance of destiny, the twilight of an aristocratic class in the century of world wars, the nobility of the soul beyond oppressive conventions, in an attempt to answer the question “who am I?”. A question Karen sends back to us, intact.
Rossella Pretto completes the profile with a travelogue to Rungstedlund: with a mimetic and dreamlike gaze, she returns the author’s homeland to us in its enchantment.