La piccola tenda d’azzurro
Anni di piombo, carcere, ricerca d'identità
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21 dicembre 1979. Doveva essere un Natale come gli altri. Una vita da ricostruire dopo la prima esperienza del carcere. Invece, la casa si riempì d’improvviso di poliziotti. Da un muro all’altro rimbalzò la sentenza martellante: «C’è un nuovo ordine di cattura per lei». Inizia così l’intenso racconto autobiogafico, crudo e poetico a un tempo, di Arrigo Cavallina, uno dei protagonisti degli anni di piombo. Passato per una graduale iniziazione alla «lotta armata», da «Potere Operaio» ad «Autonomia Operaia» sino ai «Proletari armati per il comunismo» (Pac), Cavallina ha partecipato a diverse azioni eversive. Tra i suoi collaboratori si ricorda il latitante Cesare Battisti recentemente tornato alla notorietà delle cronache. Nella sua testimonianza l’autore rievoca gli anni di carcere, rivivendo passo dopo passo il suo avvicinamento alla fede e la decisiva conversione. Attraverso una sofferta e profonda rivisitazione della propria esperienza, Cavallina diventa un promotore del movimento della «dissociazione» e inizia una vita da «uomo nuovo». La piccola tenda d’azzurro è uno straordinario diario che rievoca pagine di storia ancora sanguinanti. Una voce che supera le strettoie del buio nutrendosi di speranza e insegnando la forza del perdono.
Cavallina Arrigo
Arrigo Cavallina (Verona, 1945) da un iniziale impegno in ambito cattolico si è spostato progressivamente su posizioni della sinistra estrema, fino alla partecipazione, negli anni ’70, a gruppi e azioni violente della cosiddetta «autonomia». Ha trascorso circa di 12 anni in carcere, dove è stato tra i promotori del movimento di dissociazione politica dal terrorismo.