L’opera poetica
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Appartato e visionario, apostolo della speranza e cronista di private apocalissi, per la poesia italiana del secolo scorso Elio Fiore non ha solamente rappresentato un irripetibile e sorprendente caso letterario. La sua è stata semmai una presenza viva e coraggiosa, una testimonianza di instancabile fedeltà al mistero della parola e dell’esistenza. A ottant’anni dalla nascita dell’autore, questo volume curato dall’italianista Silvia Cavalli presenta l’intera produzione in versi di Fiore, riordinando in maniera sistematica le molte opere già edite e offrendo una ricca selezione di testi rari o del tutto inediti, a partire dalla raccolta Quaderno greco, che il poeta aveva licenziato poco prima della sua morte nell’estate del 2002. Insieme con l’attenzione di lettori esigenti (da Cesare Cavalleri ai cardinali Carlo Maria Martini e Gianfranco Ravasi, da Carlo Bo e Italo Alighiero Chiusano a Guido Ceronetti), Fiore ha saputo conquistare l’amicizia e la stima di numerosi poeti e artisti, in un lungo elenco che comprende tra gli altri i nomi di Sibilla Aleramo, Camillo Sbarbaro, Mario Luzi, Liliana Cavani, Rafael Alberti e, su tutti, Giuseppe Ungaretti, suo maestro riconosciuto. Ora questa voce, straordinaria per intensità di ispirazione e generosità del canto, torna a levarsi con nitida urgenza, in un libro destinato a costituire un punto fermo per la conoscenza e lo studio di questo autore. Se, come scrive Alessandro Zaccuri nella prefazione, «essere poeta, per Elio, significava custodire un piccolo spazio di luce e di bellezza in un mondo altrimenti dominato dalle tenebre e dall’orrore», tornare oggi ai versi di Fiore è un modo per impedire che quella bellezza sia oltraggiata e che quella luce si affievolisca fino a scomparire.
Fiore Elio
Elio Fiore (Roma, 12 luglio 1935 - 21 agosto 2002) esordì in poesia nel 1964 con la raccolta Dialoghi per non morire, subito accompagnata dall’avallo di Giuseppe Ungaretti. Tra i titoli successivi spiccano In purissimo azzurro (1986, premio Circe Sabaudia), Myriam di Nazareth (1992) e Il cappotto di Montale (1996), oltre all’Antologia poetica edita nel 1999 da Tallone con una nota introduttiva di Carlo Bo. Di particolare interesse i carteggi con Sibilla Aleramo e Camillo Sbarbaro, pubblicati in varie sedi tra il 1989 e il 2004.