L’uomo oltre l’umano
La predica «Dies sanctificatus» con la Lettera a Nicolò Albergati
CODICE: ART983
ISBN: 9788892981638
ANNO: 2022
PAGINE: 128
AREA: Spiritualità
COLLANA: Classici di spiritualità
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In quest’epoca segnata dalla decadenza della cultura occidentale col conseguente progressivo depauperamento dei grandi ideali e l’imporsi di una superficiale «vita alla giornata», frutto dello smarrimento della tradizione cristiana e laica dell’Europa, è sorprendentemente feconda la lettura di due testi di Nicolò Cusano, pensatore rinascimentale non molto noto, anche se è uno dei più grandi filosofi di tutti i tempi. Si tratta dell’omelia di Natale Dies sanctificatus (1439) e della «Lettera a Nicolò Albergati» (1463), che in uno stile colloquiale e con un linguaggio meno tecnico di quello dei suoi più celebri trattati – e pertanto adatto a un pubblico non di soli filosofi e teologi – permettono di riscoprire le radici culturali europee: oggetto della filosofia è l’uomo, che è un microcosmo, ma non è principio di sé stesso: precorrendo la Redemptor hominis di san Giovanni Paolo II, Cusano guida a riflettere come solo Cristo, Dio fatto uomo, offre la comprensione autentica dell’umanità dell’uomo, e del suo destino di vita eterna.
Niccolò Cusano
Niccolò Cusano (1401-1464), così chiamato in quanto originario della città tedesca di Cusa, aveva una formazione giuridica, matematico-scientifica e filosofico-teologica. Come cardinale si occupò delle questioni interne alla Chiesa cattolica e dei rapporti con l’Ortodossia e le altre religioni, a iniziare dall’islàm, specialmente dopo la conquista turca di Costantinopoli. Seppe armonizzare sapientemente i concetti della tradizione patristico-medievale con la temperie culturale rinascimentale.
Il Sole 24 ore
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Scarica PDFAvvenire: Nicolò Cusano fa la predica senza annoiare
Scarica PDFIn this age marked by the decadence of Western culture with the consequent progressive impoverishment of great ideals and the imposition of a superficial “life by the day,” the result of the loss of Europe’s Christian and secular tradition, it is surprisingly fruitful to read two texts by Nicolò Cusano, a Renaissance thinker who is not very well known, even though he is one of the greatest philosophers of all time. They are the Christmas homily Dies sanctificatus (1439) and the “Letter to Nicolò Albergati” (1463), which in a colloquial style and with a less technical language than that of his most famous treatises – and therefore suitable for an audience of not only philosophers and theologians – allow us to rediscover European cultural roots: the object of philosophy is man, who is a microcosm, but not a principle of himself: anticipating St. John Paul II’s Redemptor hominis, Cusanus guides us to reflect how only Christ, God made man, offers the authentic understanding of man’s humanity, and of his destiny of eternal life.