Rousseau. Cittadino senza patria
Dalla «polis» alla natura
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Robert Spaemann ha indagato gli esperimenti totalitari del XX secolo, come pure le derive erotico-estetiche della Scuola di Francoforte e di tanto pensiero postmoderno, che hanno portato, di caduta in caduta, all’attuale crisi dell’umano e della Ragione, risalendo poi fino all’origine, che ha rinvenuto nel laboratorio intellettuale di Jean-Jacques Rousseau. Come scrive Sergio Belardinelli nell’Introduzione, ?nel primo Discours di Rousseau sono gi? fissati tutti i motivi essenziali della critica della civilt? borghese europea, che appariranno nei decenni successivi. Vi troviamo l’idea che la civilt? moderna ? fondata sul progressivo aumento dei bisogni, quindi della nostra dipendenza; vi troviamo la denuncia della disuguaglianza nociva che viene introdotta tra gli uomini dalla differenza dei talenti e dalla degradazione della virt?, nonch? la denuncia dell’uomo “borghese”, vi troviamo infine l’esaltazione di una soggettivit? che afferma s? stessa negando semplicemente il conformismo borghese, sulla base di una sorta di “totalmente altro”?.
A giudizio di Spaemann, Rousseau ? la fonte di ogni tentazione anche contemporanea di fuga dalla polis, e in questo senso la negazione di ogni socialit?.