Tre donne, una domanda
Hannah Arendt, Simone Weil, Edith Stein
CODICE: ART551
ISBN: 9788881555598
ANNO: 2012
PAGINE: 328
AREA: Famiglia & educazione
COLLANA: Anima & psiche
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Un’alterità costitutiva, essere una donna, un’alterità di appartenenza, essere ebree, è la traccia unificante di queste tre donne straordinarie che hanno segnato il percorso speculativo del secolo scorso. Un incrocio di tempi le pone di fronte al nazismo e all’orrore del male: su questo sfondo drammatico si innesta il loro discorso: per Hannah Arendt è la decostruzione di una filosofia separata dalla vita, dal legame sociale; per Simone Weil è l’inquieta e lirica ricerca di una trascendenza; per Edith Stein è la luminosa testimonianza della continuità originaria fra giudaismo e cattolicesimo. La loro opera è inscindibile dalla loro vita: il loro discorso si snoda nel simbolico del linguaggio, ma vibra della loro specificità femminile. È proprio al loro tratto di essere «altra» che Giuliana Kantzà fa riferimento; seguendo l’insegnamento di Jacques Lacan, individua la loro peculiarità di appartenenza sessuale: una donna è «non tutta» nel discorso, è, per struttura, contigua al godimento, aperta alle «vie del desiderio», pronta all’amore.
Hannah Arendt, Simone Weil, Edith Stein sono le voci alte di questa alterità femminile che conserva e trasmette l’irriducibile del desiderio: nella prima con la «natalità», «Puer nobis natus est», nella seconda con l’appassionata ricerca del bello, nella terza nella via della mistica. Voci che nella solitudine e nel silenzio dell’urlo contemporaneo fanno cenno alla donna, baluardo di un desiderio estraneo all’«avere», e ci consegnano la domanda: «Che cosa vuole una donna?». Domanda che si oppone all’invadenza del conformismo, alla massificazione, che resiste all’invadenza dello scientismo «che è l’ideologia della soppressione del soggetto». Domanda che tocca il nodo Legge-desiderio-godimento, domanda che apre all’amore.
Kantzà Giuliana
Membro A.M.E. dell’A.M.P. Associazione Mondiale di Psicoanalisi, della S.L.P. Società Lacaniana di Psicoanalisi, è docente all’Istituto Freudiano, sezione di Milano e della Sezione Clinica di Milano. Ha insegnato Storia della Psichiatria a Perugina, ha insegnato Psicoterapia e psicoanalisi all’Università Statale di Milano, ha lavorato con l’équipe di Basaglia, prof. Agostino Pirella, all’ospedale psichiatrico di Arezzo.
Ha pubblicato, cura e traduzione: Pinel Trattamento medico-filosofico, E.T.S. Pisa.
Ha ordinato il corpus delle opere di E. Kraepelin in collaborazione con l’Università di Monaco, ha curato l’introduzione dei volumi. ‘Paranoia’ Dementia praecox’ pubblicati E.T.S. Pisa.
Ha pubblicato Althusser Storia di un uxoricidio Editori Riuniti Roma.
Seguendo la dottrina lacaniana, in particolare la questione femminile e la clinica dell’amore ha pubblicato Passione d’amore passione dell’odio Marinotti Milano.
Ha pubblicato Come uccidono le donne Magi Roma.
Il discorso del disagio contemporaneo e della messa in questione del Nome –del-Padre è affrontato nell’ultimo testo ‘Il Nome-del-Padre nella psicoanalisi’ Ares Milano.