Amo pensare a OnDance come a un’enorme onda di gioiosa danza, che travolge le città e si insinua nel cuore delle persone. La Danza, attraverso il gesto e l’emozione, dimostra di saper parlare a chiunque e per alcuni giorni diventa protagonista sul palcoscenico così come per le strade e nelle piazze, così da sedurre con la sua magia anche il passante più distratto

Roberto Bolle

roberto bolle vestito di bianco con microfono

Roberto Bolle (© ondance)

Come ormai da tradizione, in settembre teatri, accademie e scuole di danza hanno aperto le porte, e ballerine e ballerini di ogni disciplina e ogni età si sono riversati nelle strade di Milano in occasione di OnDance – Accendiamo la danza.

La rassegna, ideata da Roberto Bolle e giunta alla sua settima edizione, si è svolta tra mercoledì 4 e domenica 8 settembre, sfidando la cortina di pioggia che ha fatto da quinta teatrale a una Milano in festa.

gruppo di ballerine vestite di bianco e in posa davanti al duomo di Milano

(© ondance)

Ognuna delle giornate ha ospitato un carnevale di stili, metodi e discipline, declinati nelle formule più diverse: non solo spettacoli e serate danzanti, ma anche conferenze, classi aperte e workshop gratuiti per tutte le fasce di età e per ogni livello. Dalla danza classica alla contemporanea, dallo swing all’hip hop, ognuno è libero di ritrovarsi e sperimentare, approfondire e scoprire.

Il tema è quello del viaggio, e non potrebbe essere più calzante: si viaggia nel tempo, nello spazio e nei generi, con focus sulle danze storiche, orientali, irlandesi, afro, latino-americane, ma anche su pilates e yoga, per arrivare fino al musical.

ballerine vestite di bianco alla sbarra in piazza duomo a milano

(© ondance)

Tutto all’insegna dell’accessibilità, per far conoscere e legittimare ogni espressione artistica, professionale o amatoriale che sia, e creare così una comunità dove non ci siano generi considerati superiori e generi considerati minori, e dove la “cultura di massa” non sia più percepita come una contraddizione in termini, ma come una perfetta unione in cui qualità non è sinonimo di esclusività, e quindi di esclusione, ma possa finalmente realizzarsi nella sua universalità.

La sintesi di ballo in bianco

Un perfetto esempio di quanto la danza possa unire e fare del mondo un unico palcoscenico è l’evento simbolo di OnDance, il BalloinBianco, una sconfinata classe alla sbarra all’aperto, dove 2.000 allievi dai dieci ai trent’anni provenienti dalle scuole di danza di ogni regione d’Italia si sono riuniti, di bianco vestiti, in Piazza del Duomo, guidati dalle étoiles Roberto Bolle e Nicoletta Manni e accompagnati dalla pianista Eliana Grasso, e hanno eseguito una sequenza di esercizi sulle note non solo di Chopin o Tchaikovsky, ma anche di musical come West Side Story o Mary Poppins, e persino di una hit del momento come Storie brevi.

A condurre la diretta Rai dell’evento, realizzato in collaborazione con AssoDanza, l’attrice Cristiana Capotondi, che ha accompagnato i telespettatori con interviste a grandi interpreti del mondo della danza.

ballerina vestita di bianco salta sullo sfondo il duomo di milano

(© ondance)

Tra gli ospiti, Marco Pelle, coreografo e docente presso l’Università Bocconi di Milano, che ha proposto alcuni affondi sulla storia della danza e dei suoi “strumenti”, prima fra tutti la vera protagonista della lezione, la sbarra: questa accompagna tutta la vita dei ballerini, qualsiasi metodo essi seguano e in qualsiasi parte del mondo si trovino, insegnando valori come la costanza e la disciplina, nonché la cura nei confronti del proprio corpo e della propria mente.

Ballerini protagonisti

E poi i solisti e i primi ballerini del Teatro alla Scala, Beatrice Carbone, Virna Toppi, Alice Mariani, Antonella Albano e Timofej Andrijashenko, che hanno raccontato storie di vita – e di danza – quotidiana, dalla necessità di lasciare il proprio Paese per coltivare questa professione, alla maternità, passando la competizione con sé stessi e con gli altri, fino al desiderio di utilizzare il linguaggio della danza per trattare tematiche talmente delicate da risultare quasi incomunicabili a parole, come la violenza contro le donne e il terrorismo.

Un’altra esperienza che chiama a riflettere è quella narrata da Anna Maria Prina, Direttrice della Scuola di Ballo scaligera dal 1974 al 2006, che ha portato la danza nelle carceri, rivelando, tramite esercizi di improvvisazione, universi inesplorati nelle anime dei carcerati.

Queste testimonianze, insieme a tutte le iniziative proposte da OnDance, lanciano un chiaro messaggio, leggibile fin nella scelta delle musiche per la lezione aperta alla sbarra: la danza, pur nel suo pluralismo espressivo – o forse proprio per questo –, è un linguaggio universale e, come tale, può costruire ponti tra le diverse culture, rispettosa di ciascuna e aperta a tutte. A confermarlo anche alcuni dati molto incoraggianti condivisi dalla presidente di AssoDanza, Miriam Baldassarri: in Italia le scuole di danza sono ora 18.000, e coinvolgono 4 milioni di frequentanti, toccando 2 milioni e 500.000 famiglie. E – altro dato che dà molta speranza riguardo al superamento di pregiudizi purtroppo molto radicati –, ora la presenza di donne e uomini è perfettamente equilibrata, con un rapporto 1 : 1.

OnDance vuole essere movimento, in tutti i sensi: un’onda che superi le barriere di stile, metodo, cultura, spazio e tempo, e riveli la danza come crocevia di identità, come patrimonio comune a tutta l’umanità.

roberto bolle e nicoletta manni vestiti di bianco alla sbarra sullo sfondo il museo dei novecento di milano

(© ondance)

Nicoletta Manni, prima ballerina ed Etoile della Scala di MIlano, e Roberto Bolle danzano davanti al Museo del Novecento

Consigli di lettura

Roberto Bolle, la graphic novel ispirata alla storia umana e professionale, dall’infanzia a oggi, dell’étoile Roberto Bolle, edita da 24 ORE Cultura e scritta e disegnata da Francesco Cattani.

La gioia di danzare, l’autobiografia dell’étoile Nicoletta Manni, edita da Garzanti.