Dodici anni fa, il 26 aprile 2010, Vladimir Putin e Silvio Berlusconi, allora Presidente del Consiglio, s’incontravano a Villa Gernetto di Lesmo, Monza (che il 19 marzo 2022 ha ospitato le finte nozze del Cavaliere) per discutere di nuove cooperazioni come la centrale nucleare (mai realizzata) di Kaliningrad. All’incontro nell’Università della Libertà (mai nata), dove Putin avrebbe dovuto insegnare, c’era Studi cattolici. Riproponiamo l’intervista uscita sul n. 592, giugno 2010.
- Visita privata? Io, qui, sono la Russia.
- Conferma l’amicizia col Premier? Io e Berlusconi siamo amici, ma in politica e negli affari non basta l’amicizia.
- Il Premier sostiene di averla invitata a tenere la prima lezione nella nascente Università della Libertà. (Nda: Putin risponde con un sorriso dei suoi, lui che non sa sorridere e al massimo fa una smorfia stiracchiata).
- Sostiene anche che fra tre anni inizieranno i lavori per la costruzione della prima centrale nucleare in Italia. Confermo. E la Russia, attraverso le sue società, è pronta a garantire finanziamenti per la costruzione di nuove centrali nucleari in Italia.
- In particolare? La disponibilità a fornire combustibile nucleare.
- E le scorie? Le riprendiamo noi per poi trattarle.
- Garanzie? La Russia partecipa già in altri Paesi alla produzione di energia atomica con questo sistema ormai collaudato.
- Il nuovo accordo che cosa prevede? Due intese che aprono grandi possibilità di cooperazione. La prima, tra Enel e la russa Inter Rao Ues, per lo sviluppo di una nuova centrale a Kaliningrad.
- La seconda? Riguarda lo sviluppo degli studi nel settore della fusione nucleare che rappresenta la nuova frontiera dell’energia atomica e cambierà gli scenari per l’energia. Rispetteremo gli accordi.
- Li rispetterete anche per il gasdotto? Non vi saranno ritardi nella realizzazione del progetto del gasdotto South Stream, frutto di una joint venture tra Gazprom ed Eni.
- Un binomio già sperimentato. Sì. E con ottimi risultati. Lo conferma Blue Stream, il gasdotto che passa sul fondo del Mar Nero portando 16 miliardi di metri cubi di gas l’anno dalla Russia alla Turchia.
- Rischi? Tecnologicamente, tutto è già provato. Anche il South Stream non presenta nulla di nuovo in via di principio.
- Fine dei lavori? Entro la seconda metà del 2015.
- Vantaggi per l’Europa? Aumenta la sicurezza delle forniture energetiche russe.
- Ci può rivelare il percorso? South Stream porterà il gas dalla Russia all’Unione europea passando sotto il Mar Nero e bypassando l’Ucraina.
- Torniamo al nucleare: come sarà la nuova centrale atomica? La futura centrale di Kaliningrad, la prima partnership pubblico-privata nel settore nucleare in Russia, sarà composta da due gruppi di 1170 MW l’uno.
- È sicura? Utilizzerà la tecnologia di terza generazione Vver 1200.
- Quando comincerà a funzionare? L’entrata in produzione è prevista tra il 2016 e il 2018.
- Servirà altri Paesi? Una quota rilevante dell’energia prodotta sarà destinata ai vicini mercati europei.
- È il primo passo per ricominciare a collaborare? Sì. E dobbiamo fare in fretta. La crisi mondiale ha ridotto del 38% la cooperazione tra Russia e Italia.
- Ma non riguarda soltanto il nucleare? Collaboriamo anche nei settori metalmeccanico, chimico, dell’aviazione e dello spazio. C’è una promessa di intervento concreto.
- WHa promesso anche di aiutare L’Aquila. La Russia stanzierà 7,2 milioni di euro per la ricostruzione di Palazzo Ardinghelli e della chiesa di San Gregorio Magno. L’avevamo promesso al G8 proprio a L’Aquila. E torneremo a verificare.
- Magari assistendo alla Messa di inaugurazione della chiesa come ha dichiarato il Premier. (Nda: Putin risponde con un sorriso dei suoi, lui che non sa sorridere e al massimo fa una smorfia stiracchiata).