Past Lives, regia di Celine Song; con Greta Lee, Teo Yong, John Magaro, Seung-ah Moon e Seung Min Yim; Usa 2023; 106’. Per approndire, c-[ la recensione di Gabriele Cheli per @Scegliere un film

In un mondo come quello del cinema spesso dominato da repentini cambi di scena, corse contro il tempo e disperate dinamicità, il silenzio e la quiete possono essere aspetti quasi, se non del tutto, dimenticati. Eppure, le uscite degli ultimi mesi hanno dimostrato quanto la quotidiana e talvolta spoglia lentezza del vivere, possa essere invece affascinante e densa di significato. Parliamo di film come il silenziosissimo Perfect days, la triste commedia umana di Foglie al vento e, in ultimo, lo splendido Past Lives di Celine Song, un debutto alla regia che ha conquistato gli spettatori con la sua drammatica delicatezza, sospinta da un ritmo leggero e da un dialogo quasi completamente assente.

"Persona in abito nero davanti a una statua dorata, con uno sfondo neutro."

Celine Song alla notte degli Oscar 2024

Una storia autobiografica

Il film, candidato per miglior sceneggiatura originale agli Oscar 2024, oscilla tra Stati Uniti e Corea, paesi che hanno visto due periodi molto diversi della vita della regista: nata in terra coreana, Song lasciò casa sua per trasferirsi in Canada, ma gli anni decisivi furono quelli di New York dove ha studiato drammaturgia presso la Columbia University.

Molto simile è la storia della sua protagonista femminile, Nora, che è costretta a trasferirsi in America per il lavoro del padre, abbandonando non solo i luoghi in cui è cresciuta, ma anche l’inseparabile amico Hae Sung, che la ricontatterà inaspettatamente dodici anni dopo tramite Skype. Feriti dall’impossibilità di un sentimento che sta crescendo, ma che non potrà compiersi, vista la lunga distanza che li separa, i due decideranno di interrompere il rapporto fino a quando, altri dodici anni dopo, riusciranno finalmente a rivedersi di persona.

Domande e risposte vere

Past Lives tocca con estrema armonia i tasti dolorosi che accompagnano due vite parallele, in tutto diverse, eppure inscindibili, raccontando una storia di amore, crescita e perdita in una perfetta composizione di immagini, sguardi e silenzi interrotti da poche battute. Nessun giro di parole, nessun intercalare, nessun trucchetto salva-tempo: i personaggi si guardano e si parlano con la assoluta schiettezza di chi sta prendendo sul serio la propria vita e quella dell’altro. Domande struggenti e decise risposte non risparmiano a nessuno dei due il profondo dolore di una storia mancata, ma trattengono tutta l’asciutta e necessaria verità di quella storia, senza nulla nascondere.

Con magnifica concretezza, il film regala al pubblico dei protagonisti di altissimo livello. Nora è una donna magnetica, di una serietà dolcissima che sembra averla resa, crescendo, estremamente forte e decisa. Non da meno, però, sono i personaggi maschili: Hae Sung e il marito americano di Nora, Arthur. Siamo ben lontani dalle grottesche rappresentazioni degli uomini di Povere creature, buffe decorazioni appese attorno alla magnifica Bella (Emma Stone): qui i due, uniti dall’amore per la stessa donna, sono perfettamente suoi pari. Particolarmente positiva è la figura di Arthur, che, nonostante la gelosia verso quell’uomo sconosciuto che non parla la sua stessa lingua, dimostra estrema fiducia nella moglie e la sospinge verso la legittima ricerca di una vita passata che è parte della sua identità.

Due persone che sorridono e camminano insieme all'aperto, con uno sfondo sfocat

Teo Yoo e Greta Lee in una scena del film

I sentieri del destino

C’è un fortissimo legame che unisce Nora e i due uomini: lo chiamano In-Yun, «vuol dire “provvidenza” o “destino”» spiega la donna ad Arthur «è un In-Yun persino quando due sconosciuti camminano per strada e i loro vestiti si sfiorano appena, perché significa che c’è stato qualcosa tra loro, nelle vite passate». È In-Yun il rapporto con Arthur, ma lo è anche quello con il lontano Hae Sung, costantemente in cerca del proprio destino.

Sul sottofondo di questa misteriosa parola, Celine Song trasporta sul grande schermo una storia personale e commovente, raccontando cosa significa lasciare la propria casa e trovarne una nuova, restando sospesa tra due realtà allo stesso modo vere e profonde. Past Lives è la lucente rappresentazione di un sentimento particolare che ci parla di perdita e ricongiungimento, ma più di tutto ci parla della vita stessa e di chi sa trattenerla con saldezza e determinazione, senza però dimenticare le “vite passate”. Così, Nora, mai dimentica del proprio passato, rimane consapevole e ferma nella bellezza del suo presente.