Siete d’accordo con me che uno dei momenti più “caldi” dell’Avvento sia passeggiare nell’aroma di frittelle dei mercatini di Natale? Quella dei mercatini è una tradizione che nasce nei Paesi tedeschi ma si è poi consolidata e diffusa in tutta Europa. Tra le varie città che addobbano in modo festoso le piazze con decorazioni, luci e dolci invitanti, c’è Vienna che da fine novembre a inizio gennaio si trasforma in capitale delle fiabe.
Il primo mercatino dove si respira a pieni polmoni il Natale, si trova in piazza del Municipio, Rathausplatz. Uno stand che ricorda uno chalet lillipuziano mi è rimasto particolarmente impresso: offriva palline in vetro decorate a mano con fiocchi di neve, linee sinuose, brillantini. Una raffinatezza in miniatura, così fragile, così bella. Un incantamento subito sostituito dalla nostalgia della rassegnazione al pensiero che non sarebbero sopravvissute al viaggio di ritorno fra treni e aerei. Forse quella pallina è il mio “pretesto per tornare”, come succedeva al professor Bartleboom in Oceano mare di Alessandro Baricco.
La bellezza di Vienna
Ma se devo essere sincera, ce ne sono molti di pretesti per tornare in una città maestosa come Vienna nel mese più suggestivo dell’anno: una fetta di sacher da condividere, possibilmente cullati dalle note jazz del Cafè Central; una tazza a forma di calza natalizia ripiena di vin brulé, perfetto per scaldarsi le mani intirizzite dal freddo; il crepuscolo ammirato dall’alto della Riesenrad, la ruota panoramica alta 65 metri del Prater, il più famoso parco di Vienna, un tempo riserva di caccia degli Asburgo;
una giravolta all’Incanto sul ghiaccio, la pista di pattinaggio che si estende su due livelli per 9500 metri quadrati proprio in quella piazza di cui vi ho parlato all’inizio (un ulteriore invito ad aggiungerla al vostro itinerario!); le luminarie a forma di lampadari a goccia del Graben, la via dello shopping, che dalla Cattedrale di Santo Stefano (Stephandsom), passando per la storica via Kohlmarkt, conduce fino al Palazzo imperiale Hofburg, la residenza invernale della principessa Sissi, oggi museo.
Lì accanto, sulla sinistra, un bianco abbagliante: la Österreichischen Nationalbibliothek mi attende.
Una storia lunga secoli
Non me l’aspettavo così. Abituata alla biblioteca del mio paese (piccola e moderna) e ancora al principio della mia passione nell’andare a scoprire librerie e biblioteche nel mondo (correva l’anno 2016), non mi aspettavo certo di entrare in un sontuoso ed enorme rifugio senza tempo.
Fondata nel 1368 dall’imperatore Alberto III d’Asburgo (1349-1395), la biblioteca ha inizialmente svolto il ruolo di raccolta privata della corte imperiale. Nel corso del tempo, però, si è evoluta in una delle più importanti biblioteche del mondo, diventando il cuore del patrimonio letterario e culturale austriaco, e meta di lettori e turisti.
La Nationalbibliothek ospita diverse sezioni e sale che custodiscono collezioni specializzate e archivi di inestimabile valore: si può trovare una delle più grandi raccolte di papiri al mondo, con oltre 180 mila reperti provenienti da antiche civiltà egizie, greche, romane e bizantine; manoscritti medievali, incunaboli e prime edizioni di testi letterari e scientifici, come ogni biblioteca storica che si rispetti; spartiti, lettere e documenti legati alla storia della musica, tra cui anche alcuni originali di compositori come Mozart, Beethoven e Haydn; un archivio fotografico di oltre 3 milioni di esemplari che documentano la storia e la cultura dell’Austria dal XIX secolo in poi. Ma, senza dubbio, il fiore all’occhiello della biblioteca è la Prunksaal.
Prunksaal: Sala di Gala…
Costruita tra il 1723 e il 1726 su richiesta dell’imperatore Carlo VI, la sala era originariamente parte della Hofbibliothek, la biblioteca di corte. Oggi è uno degli spazi di lettura più ammalianti al mondo.
80 metri di scaffalature in legno di noce ricche di volumi antichi, poste su un doppio livello che si slanciano fino a toccare il soffitto, 20 metri più in alto. Tra un piano e l’altro corrono delle gallerie aggettanti accessibili attraverso scale a chiocciola nascoste, da cui è possibile ammirare con estasi sia il pavimento intarsiato che miscela i vari toni di marrone col bianco in un effetto di sobria eleganza, sia il soffitto affrescato da Daniel Gran (1694-1757), importante pittore austriaco del periodo barocco. Le immagini allegoriche celebrano la gloria della casata degli Asburgo e rappresentano Carlo VI nelle vesti di Apollo, il dio delle arti e della conoscenza, circondato da figure simboliche che esaltano la saggezza e la giustizia. Il soffitto affrescato lascia poi spazio a una grandiosa cupola che si innalza al di sopra della parte centrale della sala.
La collezione vanta oltre 200 mila volumi rilegati in pelle con titoli e motivi floreali e geometrici impressi in oro. Tra le scaffalature e le rilegature dal marrone al rossiccio, l’effetto d’insieme è divampante. Ricordo di essermi paralizzata davanti a queste pareti traboccanti di libri, col respiro trattenuto e l’incredulità che vedevo specchiata anche negli occhi di chi mi stava accanto.
…con i suoi mappamondi
A equilibrare questa palette che risulterebbe quasi pesante, si staglia il marmo delle imponenti colonne con capitelli corinzi in oro che sorreggono il soffitto e le statue raffiguranti vari imperatori della dinastia degli Asburgo realizzate da Paul Strudel (1648-1708), uno dei principali artisti della corte asburgica durante il regno di Leopoldo I.
Ad attirare ulteriormente la mia attenzione, i mappamondi azzurri sparsi per tutta la Sala di Gala. Ho scoperto in seguito che la Nationalbibliothek custodisce anche una collezione di globi antichi, tra cui spicca il più grande mai costruito, risalente al XVIII secolo.
L’atmosfera solenne e maestosa della sala incarna perfettamente l’idea di una biblioteca come tempio della conoscenza: un luogo che si integra meravigliosamente in una delle città più regali ed eleganti del mondo.
Alcune curiosità
Tra le leggende e le storie che aleggiano nell’aria, c’è quella di una stanza segreta che conterrebbe opere estremamente rare o documenti sensibili legati alla storia degli Asburgo e, come la biblioteca di Hogwarts, la Nationalbibliothek ha ospitato anche una collezione di libri proibiti, volumi censurati o ritenuti pericolosi dalle autorità religiose o politiche dell’epoca. Questi libri venivano custoditi in appositi scaffali chiusi a chiave, accessibili solo a pochi eletti. Harry Potter non sarebbe fra questi, ma sicuramente troverebbe il modo di accaparrarseli!
Ogni anno, a dicembre, il calendario della biblioteca è colmo di attività, mostre ed eventi, tra cui un concerto natalizio nella Prunksaal: come vi dicevo, un bel pretesto per prenotare il vostro viaggio a Vienna.
Sebbene la Nationalbibliothek, e in particolar modo la Sala di Gala, non inviti a distendersi su morbidi divani e fare come se fossimo a casa, scommetto che tutte le lettrici e i lettori abbiano sognato almeno una volta di creare pareti simili nei propri angoli di mondo. E io, di certo, non faccio eccezione.
Altre esperienze da aggiungere al vostro itinerario:
– Salire sul Tram Line 1 per un giro panoramico della Ringstrasse, strada storica che circonda il centro città;
– Emozionarsi davanti al Bacio di Klimt al Belvedere;
– Trovarsi a mezzogiorno in punto davanti all’Ankeruhr, l’orologio in piazza Hoher Markt con le statuine che si animano.